È vero che sorridere al lavoro aumenta la produttività?
Un ambiente di lavoro rilassante sta alla base della crescita di qualsiasi attività. Ormai è risaputo: tensioni, stress ed eccessiva competitività si riflettono negativamente sul benessere dei dipendenti, e ciò influisce sui livelli di produttività, come anche sugli standard di qualità dei prodotti (o servizi) offerti alla clientela.
Tutto ciò, per lungo tempo, è stato spesso sottovalutato dai manager e dai dirigenti delle aziende. I quali, a volte, tendevano a creare un clima di terrore, a mettere uno contro l’altro i membri dello staff, a richiedere prestazioni sempre eccellenti, nonostante i ritmi frenetici: una visione che, oggi, sembra finalmente superata!
Tra le “scoperte” più recenti, ad esempio, ce n’è una davvero sorprendente: il sorriso, a detta degli esperti di psicologia del lavoro, è un elemento fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi di business previsti per un determinato periodo.
Ma non è tutto: mostrare un atteggiamento sereno è anche un punto a favore per la propria carriera. In altre parole, chi sorride più spesso sul posto di lavoro ha maggiori possibilità di ricoprire ruoli di spicco in azienda, di svolgere mansioni sempre più complesse e, quindi, di ottenere un reddito al di sopra della media.
Da cosa dipende? E come sfruttare al meglio il “potere” nascosto del sorriso?
Il sorriso accresce la produttività
Tutti noi, più o meno coscientemente, tendiamo a preferire le persone capaci di affrontare la vita con il giusto ottimismo, rispetto a quelle che si lasciano sopraffare da ogni minima difficoltà. Ciò è riscontrabile tanto in ufficio – e in generale nei contesti lavorativi – quanto nelle attività svolte durante il tempo libero.
Tuttavia, è proprio in ambito aziendale e professionale che emergono le grandi potenzialità del sorriso. Difatti, la migliore “strategia” per innalzare la produttività di un team, come anche dei singoli dipendenti, passa attraverso il mantenimento di un clima piacevole, fondato sui valori della collaborazione e del rispetto reciproco.
Non è un caso, pertanto, che laddove i lavoratori si sentano apprezzati, i risultati non tardino ad arrivare!
Sorridere di più per fare carriera
Competenza, affidabilità ed impegno sono gli “ingredienti” di base per una carriera di successo. Eppure, a prescindere dall’ambito, non bisognerebbe mai sottovalutare l’impatto del proprio atteggiamento nei riguardi della vita lavorativa e personale.
Si è notato, infatti, che i soggetti che tendono a sorridere meno, che faticano a risollevarsi dopo un imprevisto o che non mostrano una particolare autoironia sono portati ad avanzare più lentamente nella gerarchia aziendale. Qualcosa di analogo succede nei colloqui di lavoro, dove ad emergere tra una moltitudine di candidati, spesso, sono proprio quelle persone in grado di trasmettere positività al prossimo.
Paura di sorridere: perché?
Sorridere di rado non significa necessariamente essere timidi, né tanto meno infelici.
A volte, infatti, dietro il timore di lasciarsi andare ad una risata, come pure di sorridere in foto o in pubblico, vi sono motivazioni estetiche, oltre che psicologiche.
Sono tante le persone che, all’idea di scoprire i denti, sono vittime di paura o imbarazzo, al punto da limitarsi ad incurvare a malapena le labbra: ciò dipende, in primo luogo, dalla presenza di imperfezioni e inestetismi, anche solo di lieve entità.
Problematiche come la carie, lo smalto ingiallito, le macchie, il disallineamento di due, tre o più denti, però, sono oggi facilmente risolvibili. Ad esempio, il costo dell’invisalign – il nuovo apparecchio mobile dall’effetto invisibile – è nettamente inferiore rispetto ai “vecchi” modelli utilizzati negli anni Novanta e Duemila.
Dunque, se la cattiva dentatura diviene un ostacolo per la libera espressione delle emozioni, finendo addirittura per compromettere la sfera lavorativa (oltre a quella privata), suggeriamo di prendere appuntamento con un bravo odontoiatra per dare inizio alle cure necessarie. Ne guadagnerai in sicurezza, salute e successo!